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DOMENICA 21 OTTOBRE 2018 - STAMPA

IL MATTINO – CON CARLETTO SI STA DA DIO AD UDINE COME A NAPOLI


L’articolo semiserio del quotidiano partenopeo


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Il Mattino

Ogni resoconto giornalistico che si rispetti deve partire indiscutibilmente dai fatti e nel nostro caso i fatti sono questi: il Napoli ritrova il campionato dopo la sosta per le Nazionali non a casa propria al San Paolo ma a Udine, nel freddo Nord-Est, e mentre all'ombra del Vesuvio tutti quanti sono in mutande per un inaspettato quanto sorprendente rinculo della bella stagione nella fredda Dacia Arena Ancelotti manda in campo l'ennesima formazione inedita. Cambia il portiere, cambia il centrocampo e cambia il folletto di sinistra. E sempre i fatti dopo due minuti sembrano schiaffeggiarlo ‘a mano smerza’ visto che in preda ad un attacco di ‘uallera’ che solo dopo si rivelerà una vera e propria profezia di buon augurio a tipo ernia inguinale, Verdi chiede il cambio. Entra Fabian Ruiz e chiarisce a tutti che non solo Insigne da piccolo si vedeva e rivedeva le punizioni e i tiri a giro di Pirlo.

Ora, già questo sarebbe bastato a far tirare a tutti un sospiro di sollievo ma il fatto è che pochi minuti prima la Juve capolista aveva pareggiato col Genoa e si sa, l'ansia da prestazione quando il bersaglio si avvicina può fare brutti scherzi. Non a Mertens, comunque. Che entra nella storia del calcio per il rigore battuto dopo l'attesa più lunga: prima di mettere a segno il gol, infatti, Ciro ha dovuto aspettare che l'arbitro controllasse tutto per bene. Il rigore, il fuorigioco, il fuso orario di Beirut e le transaminasi di Ancelotti. Verificato il tutto il gol si è potuto festeggiare.

Ciliegina sulla torta la prima rete in campionato di Marko Rog che entra per dare il cambio a Zielinski e subito riesce laddove il polacco non era riuscito due volte. Insomma, come aveva detto qualche giorno fa Ancelotti? «A Napoli si sta da Dio»? Be', con tre palloni dati a una squadra bianconera pure a Udine non si sta male, jamm!