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GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2020 - CURIOSITÀ

HAALAND, IL SUO IDOLO DA BAMBINO ERA MICHU; L’EX DEL NAPOLI DI BENITEZ: “UN ONORE PER ME”


L’attaccante spagnolo che ha militato in azzurro nel 2014-15 è stato l’attaccante a cui si è ispirato il campione del Borussia Dortmund


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: As.com

A soli 19 anni d’età, Erling Haaland si sta affermando come una delle più grandi figure del calcio europeo. Otto gol nella prima fase di Champions, inclusa una tripletta, e lo avalla il fatto di aver celebrato la marcatura in 5 partite su 6. Un talento che era preparato per fare un ulteriore salto in avanti nella sua carriera sportiva, che proprio un mese fa ha salutato il Salisburgo per vestire la maglia del Borussia Dortmund. Viste le sue cifre nelle marcature non ci stupiremmo affatto se i suoi idoli fossero Ronaldo, Messi,  Drogba o David Villa. Invece chi lo ha incantato è un attaccante di Oviedo.

Ebbene sì, si tratta di Miguel Pérez Cuesta, noto a tutti come Michu, è stato proprio lui l’idolo di Haaland bambino, al punto tale da metterlo nei suoi primi post su Instagram. E l’attaccante spagnolo, per un anno anche in forza al Napoli con Benitez nel 2014-15, considera ‘un onore’ questo aneddoto.

L’ammirazione per Michu era tale che i suddetti post erano datati agosto 2016, quando erano mesi che non giocava nello Swansea e gli infortuni lo avevano castigato duramente. In altre parole il nostro attaccante non si era affatto dimenticato di Michu, nonostante tutti i suoi problemi e lo prese come punto di riferimento nei suoi anni di formazione come punta.

Un fatto che risulta significativo e che ricorda dopo tanti anni l’impatto dell’attuale ds del Burgos in Premier League. Ricordate il classico 'Nice to Michu'? Tutto nacque con una grande stagione al Rayo Vallecano, nel quale mise a segno 15 gol con 4 assist in Liga. Questo lo aiutò a fare il salto di qualità in Premier, allo Swansea. Lì mise il suo sigillo di identità, il suo ruggito è rimasto impresso sulle pareti del Liberty Stadium, con 22 gol in 43 partite nella sua prima stagione.

Gli inizi come un treno, con quattro gol e due assist nei suoi primi tre match in Premier. A metà stagione un piccolo gap con due gol all’ Emirates e il pari contro il Manchester United. A segno anche nella finale di EFL Cup, contro il Bradford. Un successo assoluto, prima del calvario per colpa della caviglia, che lo ha fatto ritirare prematuramente dal calcio giocato. Nell’anno del suo debutto internazionale, Erling Haaland aveva solo 13 anni, anche se però i primi ricordi sono sempre quelli più significativi, soprattutto in allenamento, sul terreno di gioco.

Michu: "È un onore"

Gli infortuni hanno costretto Michu ad abbandonare il calcio professionistico molto in anticipo, continuando, però, a seguire questo sport anche se lontano dai campi di gioco. Nel 2017, insieme a suo fratello, fece un primo passo con il Langreo, dove ha rivestito la carica di direttore sportivo. Da qui poi è passato al club del suo cuore, l’ Oviedo, nel quale ha occupato la stessa carica per sette mesi. A dicembre si è unito al Burgos, in un progetto ambizioso, con l’intento di approdare in Liga quanto prima.

Nonostante ciò, Michu continua a gustare il calcio ad alti livelli a distanza e l’esplosione di Haaland non è di certo passata inosservata ai suoi occhi. Intervistato da AS, l’ex attaccante considera un "onore" essere stato punto di riferimento per Haaland ai suoi inizi. “È un gran giocatore. Credo che sarà presto un vero crack a livello mondiale", ha dichiarato Michu. Quanto a somiglianze e differenze in campo, Michu non ha dubbi e ridendo afferma: "Come giocatore è molto meglio di me".

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