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MERCOLEDÌ 17 GENNAIO 2018 - ESCLUSIVE

GHOULAM: «PALLONE D'ORO? SONO FIERO DI QUESTO RICONOSCIMENTO! NAPOLI? FELICE DI AVER RINNOVATO»


L'algerino ha rilasciato una lunga intervista a "Le Buteur"


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Napolicalcionews.it

Faouzi Ghoulam, fresco vincitore del Pallone d'Oro di Algeria, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano algerino Le Buteur. Di seguito la traduzione integrale realizzata in esclusiva per Napolicalcionews.it da Maria Villani:

Innanzitutto felicitazioni per questa prima consacrazione, una parola che hai vissuto in prima persona stasera…

Sono veramente fiero di aver conquistato questo titolo di miglior giocatore algerino. Sono fiero perché ero in corsa con altri tre giocatori, grandi e soprattutto talentuosi. Volevo conquistarlo da alcuni anni ed eccolo finalmente, un marchio di riconoscimento per me. Sono davvero contento.

Sei finito sul podio per tre volte ed ora finalmente eccoti consacrato. Il Pallone d’Oro: che cosa ha fatto la differenza?

Non lo so, ha votato la gente, solo loro possono dirlo ma penso sia stato il fatto di essere stato regolare nel mio club. Credo che il fatto che ci sia stato Mahrez e basta che è stato al di sotto da due anni abbia facilitato la scelta alle persone che hanno votato. Ne sono molto felice.

La presenza dei genitori, della famiglia, dei figli: che cosa ha voluto dire per te?

Francamente devo dire che mi hanno fatto una sorpresa davvero fantastica Le Buteur e El Heddaf invitando tutta la mia famiglia. Per me è molto importante: se sono oggi nella Nazionale algerina e sono arrivato dove sono arrivato è grazie a tutti loro, tutto il merito è dei miei genitori.

Passando ad altro: sei un altro giocatore binazionale ad aver conquistato questo trofeo, ma alcuni giocatori della Selezione osano ancora evocare una scelta materiale per l’Algeria quando si assiste oggi ad una festa algerina al 100% e con una famiglia algerina al 100%.

Allora, l’Algeria è un Paese in cui si ha una certa animosità, bisogna dire, da  parte di una certa stampa. Alcuni aggravano le cose  e questo fa molto male al nostro Paese, specie alle’estero. Bisogna tener presente che è complicato per alcuni dei nostri giovani annunciare le loro scelte, sapendo che il loro cuore batte per l’Algeria. Quando eravamo giovani, Brahimi ed io, ci dicevamo sempre che saremmo stati sempre in squadra in Algeria. Era chiaro per noi. In seguito, per i giovani di oggi, bisogna accompagnarli, aiutarli e provar loro che il Paese dei loro genitori li ama.

Sinceramente, è difficile per un ragazzo di 18-19 anni annunciare la sua scelta per  l’Algeria, si parla di forme di pressione e certe possono anche verificarsi a margine di un contratto professionale.

Dunque, parlo per conoscenza della causa. Da quando sono partito io sapevo che era necessario scegliere la squadra di Francia da giovani per poter rinnovare ed avere una certa considerazione al’interno del mio club. Poi, ed è realtà, non bisogna nasconderla, certi preferiscono la Nazionale di Francia da giovani perché così possono dare un po’ di impulso alla loro carriera. Per me c’era l’Algeria ma era necessario gestire la situazione ed essere intelligenti perché qualche pressione da parte del moi club l’ho avuta, voglio parlare soprattutto del periodo del prolungamento in rapporto al periodo di rinnovamento del contratto.

Hai sofferto di questo periodo dell’anno oppure hai messo in dubbio il tuo impegno per la Nazionale ?

Sarebbe una bugia se dicessi il contrario. La mia famiglia ha vissuto dei momenti veramente difficili quest’anno. Ho fatto tutto quello che era in mio potere per renderli felici e mi ha fatto male vedere che i giornali si attaccavano a me, ma lo dico ancora una volta, questa ricompensa viene a confortarmi e a rasserenarmi. Sarebbe una bugia dire che tale periodo non mi ha segnato.

Intanto la gente è stata con te dall’annuncio dei risultati e dalla visita del medico della Federazione …

Sì, è vero ma c’è stata una tale pressione che sono stato male veramente. Direi che la bomba non è stata disinnescata come è stata esplosa, se mi è consentito esprimermi così.

Torniamo alla festa. Hai ricevuto il trofeo di miglior giocatore algerino dalle mani di Paolo Maldini…

Che non ha bisogno di presentazioni: è un grande, ha una carriera luminosa. Quello che oggi mi ha colpito del suo discorso è la persona. Con la carriera che ha fatto è ancora umile! E la cosa che poi colpisce ancora è il suo rammarico per certe cose nonostante abbia giocato quattro Mondiali e una Champions League!

E nel consegnarti il Pallone d’Oro ti ha detto qualcosa all’orecchio… cosa ?

Mi ha detto che era particolarmente felice di consegnarmi il premio, in rapporto al mio ruolo innanzitutto  e poi perchè mi sono evoluto in un club che lui segue molto per il bel calcio che pratica. Mi ha consigliato di continuare così e che spera che io ritorni a giocare al più presto. Maldini mi ha anche detto che il suo rammarico resta il non aver vinto un Mondiale nella sua grande carriera.

Quali sono le ultime sulla tua condizione, lunedì hai avuto l’ultima visita…

Va tutto bene, lunedì sono stato visitato; è l’ultima visita e grazie a Dio hanno constatato che il mio legamento è tornato a posto e che dunque i risultati sono ottimi e che dunque posso ritornare in gruppo. La parte medica è dunque finita, adesso devo dedicarmi alla parte tecnica per sperare di riprendere presto a giocare.

Sarri è sorpreso del tuo recupero, ha dichiarato recentemente che quasi quasi non sei umano…

Lo dice spesso ai giornalisti. E anche ogni volta che mi vede me lo dice e gli piace ridere con me. Adesso tutto va bene e spero di ritrovarmi al mio livello molto velocemente per poter aiutare il mio club a continuare la scalata alla fase finale del campionato.

Molti club prestigiosi ti cercavano: il Manchester United, ad esempio come tanti altri, intanto tu hai preferito prolungare con il Napoli sotto la guida di un agente riconosciuto a livello mondiale. Ce ne parli un po’?

E’ vero, ho avuto la chance di poter contare sul miglior agente che lavora in collaborazione con mio fratello. Non si può immaginare persona migliore per curare i tuoi interessi. Mi ha dato molta fiducia il fatto di sapere di avere un grande agente che collabora con mio fratello per un futuro migliore: grazie a lui ho rinnovato con il Napoli e sono molto contento della mia scelta.

Parlando di agenti di calciatori e della loro influenza, si può dire che è manca a quei giocatori di talento come Mahrez o Brahimi per poter firmare con un gran club ?

Alla base bisogna dire che è complicato per un algerino arrivare a un gran club per svariate ragioni. C’è il problema della CAN: alcuni non accettano  i transfer dei giocatori africani. Oggi c’è bisogno di essere ben supportati. Le performance sono indispensabili ma è altrettanto importante avere un buon agente e un buon entourage. Non voglio certo spiegare il trasferimento mancato di Mahrez che io considero come un giocatore di classe mondiale. Ed è lo stesso caso di Brahimi. Un grandee agente può di certo aprire certe porte. E sono deluso per loro perché quando vedo le loro qualità percepisco che possono giocare tra i 4 o 5 migliori club al mondo.

Molti stimano che Riyad possa approdare ad un club come il  Liverpool, Chelsea o Arsenal, soprattutto perché da un anno è stato il miglior giocatore della Premier League…

Sicuro, non si gioca in Premier League così per caso. D’altronde tutti i giocatori che militano in Premier League sono poi approdati in grandi club.  Mahrez è il  solo che non ci è arrivato e quando si vede quello che si vede nel suo inizio di stagione in Inghilterra qualche domanda ce la si pone. Poi è anche vero che ha digerito male il suo trasferimento mancato l’estate scorsa, ma ha comunque realizzato qualcosa di eccezionale. Per me Riyad il suo posto in qualsiasi club al mondo ce l’ha. È un ottimo giocatore, spero che abbia l’opportunità di giocare in un gran club perché è un talento puro.

Qual è il ricordo più bello che ti porti di questa serata di festa?

Il primo è questo trofeo che non c’era nella vecchia generazione perché non ne aveva l’opportunità. Devo dire che sì, se la Nazionale è arrivata a certi livelli è grazie a loro. Il secondo è mio padre che riceve il premio. È un riconoscimento per i miei genitori, per l’educazione che mi hanno impartito. Sono davvero felice.


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