A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
Rino Gattuso ha tenuto la sua conferenza stampa post Sassuolo-Napoli. Le sue parole sono state trasmesse da TV Luna.
Nel primo tempo volevamo giocare ma non ci riuscivamo, non riuscivamo a creare le linee di passaggio. Nel secondo tempo ho visto quello che mi piace: una squadra compatta, una buona pressione con una squadra ben organizzata. Non siamo guariti, ci vuol tempo, ma bisogna ripartire dal secondo tempo. Ci vuole organizzazione, sacrificio: ho visto gli esterni che facevano i quinti e di questo dobbiamo tenerne conto.
Un primo tempo orrendo stasera: può essere l’ultimo? Non faccio il mago, lo spero. 20 secondi fa l’ho detto: non siamo guariti, in 10 giorni non è possibile. Ma la squadra è viva che sta cercando di far qualcosa di diverso, ci stiamo lavorando anche fisicamente. Testa al lavoro, poi avremo modo e tempo di sistemare le cose, la strada è lunga, dobbiamo tenere il campo per 95 minuti.
Cosa ha detto alla squadra tra il primo e il secondo tempo? Lascia stare… un allenatore ha tante responsabilità, io poi la vivo in maniera eccessiva, mi piace avere contatto coi miei giocatori. A fine primo tempo c’era tanta delusione, non vedevo nulla di positivo. Poi bravi loro, penso questa vittoria deve essere un punto di partenza.
Cosa è cambiato rispetto a Carlo Ancelotti sul piano del gioco e se ha fatto qualcosa in questi mesi in cui è stato senza calcio. Ho visto calcio in tanti stadi, ho rotto le scatole a tante società per i biglietti. Il calcio è la mia vita, ne ho visto tanto di interessante grazie ai miei colleghi che sono molto bravi. Il gioco è diverso rispetto a Carlo, mi piace la squadra corta, ben organizzata e giocare col collettivo, cambia questo, quando cambi modulo. Carlo ha fatto bene nella sua carriera ma condurre la linea a 4 non mi piace, queste due linee di 4 sono troppo piatte.
L’abbraccio finale con tutta la squadra può essere la svolta, la coesione? Non so, sono da tanti anni nel calcio e ogni partita è storia a sé. Dobbiamo ripartire dal secondo tempo, la svolta dobbiamo trovarla con le prestazioni, dobbiamo far tornare la gente allo stadio con le nostre prestazioni. Ho sentito i fischi e le parole dopo il primo tempo e ci stanno, noi siamo pagati per quello, ma poi ho sentito anche gli applausi e la gioia. È nostro dovere tornare ad essere una squadra compatta per ricreare l’ entusiasmo che la città ha vissuto per tanti anni.
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