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GIOVEDÌ 28 GIUGNO 2018 - ESCLUSIVE

ESCLUSIVA VIDEO – DARIO SARNATARO E GIAMPAOLO MATERAZZO RACCONTANO “FORSE NON TUTTI SANNO CHE IL GRANDE NAPOLI…”


Il collaudato duo di autori ritorna con un nuovo libro e ne parla a Napolicalcionews.it


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews.it

In occasione della presentazione del loro nuovo libro “Forse non tutti sanno che il grande Napoli…” i due autori Giampaolo Materazzo e Dario Sarnataro, hanno rilasciato un’intervista congiunta a Napolicalcionews.it.

Giampaolo, in questa serata di presentazione ha invece avuto molto spazio la discussione sul Napoli: vorresti allora svelare un piccolo episodio del libro che ti è piaciuto raccontare di più?
Una cosa mi ha sorpreso e riguarda una sezione del libro che abbiamo curato in particolare: le goleade del Napoli che abbiamo raccontato: ci sono state più goleade del Napoli di Sarri in due anni, anziché nei 30 anni dal 1970 al 2000!

Una cifra piuttosto significativa…
Assolutamente e credo, insieme a tutti coloro hce hanno visto all’opera il Napoli di Sarri, che sia stata la squadra più bella in assoluto che abbia calcato i campi di calcio negli ultimi 40 anni. Il Napoli di Maradona era probabilmente altrettanto forte ma non altrettanto bello da vedere a parte poi quando Maradona da solo era sublime da vedere. La bellezza del Napoli di Sarri non l’avevo mai vista, come non l’avevo mai vista in altre squadre tipo il Milan di Sacchi, Gullit e Van Basten; il Napoli di Sarri è stato davvero la squadra più bella che io abbia mai visto. E nel gioire e nel gridare ‘gol’ ti veniva da ridere o da piangere per quelle emozioni così violente che solo i grandi momenti di gioia possono regalare. Mi era capitato anche con Cavani, con i suoi gol, prendi quello contro il Lecce… sono momenti di…

…gioia pura…
Sì, gioia pura! E quest’anno abbiamo realmente goduto. Parlare poi di titolo o non titolo conquistato… poi vedi questa bellezza. Vero è che quando si parla di bellezza qualcuno storce il naso, ma ‘la bellezza salverà il mondo’ l’ha scritta un certo Sig. Dostoevskij, non di certo Sergio Brio…

Sergio Brio, ricordiamolo, coriaceo difensore juventino tra gli anni ’70 e ’80.
Tornando al libro, abbiamo avuto la fortuna di raccontare le storie che riguardano il Napoli in una chiave più ‘letteraria’ nel senso di assegnare alla storia determinate situazioni che vengono pian piano cristallizzate. Raccontare ciò che avviene mentre avviene è oggettivamente complicato perché non puoi avere la percezione, invece credo che quest’anno mentre vivevamo questo campionato, la percezione di stare assistendo a qualcosa di grande l’abbiamo avuta tutti quanti. Infatti le ultime partite al S. Paolo l’hanno dimostrato: un S. Paolo in festa nonostante ci sia stato, non troppo velatamente dico, ‘scippato’ uno scudetto, credo sia stata la risposta più bella da dare a questo Napoli. Spero che il Napoli di Ancelotti sia altrettanto competitivo e forte, spero che sia altrettanto bello, speriamo bene. Oggi si si è discusso di mercato, cosa che a me non piace tanto, preferisco infatti parlare di più della squadra.

A tal proposito due gli argomenti principali sul tavolo: Hamsik e il suo futuro e il portiere, quindi Meret, affidabile o inaffidabile? Cosa ne pensi?
Meret non è ancora un calciatore del Napoli e non credo sia detto che diventi un calciatore del Napoli. Non so, non posso dare giudizi tecnici perché a differenza di tanti ‘tecnici’ io sono un tifoso. Non l’ho mai visto giocare, tra l’altro quest’anno ha giocato pochissime partite per via di un infortunio: non ho un’idea. È chiaro che ci serve un portiere, qualunque scelta farà la società ci deve fare ‘contenti’, nel senso che poi diventerà il portiere del Napoli e faremo il tifo per lui. Per quanto riguarda Hamsik questo ‘passo indietro’ mi fa piacere perché ad Hamsik vogliamo tutti bene e vederlo al primo posto di tutte quante le classifiche di ‘meriti’ del Napoli, mi fa piacere. Già è il primo marcatore della storia del Napoli, avendo superato anche Maradona, e se rimarrà a Napoli supererà in presenze anche Bruscolotti e Juliano.

Nel frattempo si associa alla conversazione anche Dario Sarnataro che spontaneamente prende la parola:
Il libro è una raccolta di aneddoti ad esempio sul ritiro: a Dimaro questo sarà l’ottavo anno. Il Napoli è stato il primo nel lontano 1956 con Amedeo Amadei, a scegliere un ritiro ‘fuori porta’, cioè fuori regione. Poi altri episodi: il mercato, gli stadi, tante cose che restano, infatti questo libro più che leggerlo tutto d’un fiato è più adatto ad essere sfogliato nel mezzo.

Il dibattito però si è anche spostato sul Napoli del passato e del futuro con due nomi in evidenza: Hamsik, collante tra il passato e il futuro; e Meret, il portiere…
Sono quasi un fan di Marek Hamsik: mi ha conquistato in una giornata di ritiro: tiri di destro, di sinistro, gioco, corsa… fa bene De Laurentiis a pretendere 30 milioni per lui, altrimenti è giusto che resti a Napoli, anche perché il Napoli deve ripartire dalle certezze e Hamsik è una di queste. Per quanto riguarda Meret, non si tratta tanto di affidare la porta azzurra ad un ragazzino, si tratta di dare ad un giocatore giovane anche se molto bravo la possibilità di sbagliare serenamente. Il Napoli in questo momento ha la possibilità di consentire questo? Non lo so, per questo deve garantirgli la presenza di un portiere dalle spalle più larghe, magari Sorrentino.

Interviene Giampaolo Materazzo: Ma magari Consigli, non Sorrentino, dai!

Risponde Dario Sarnataro: Consigli ha 31 anni… personalmente preferirei Sirigu, ma il Napoli non può investire 30 milioni per Meret e 30 per Sirigu. Non ci sono tutti questi italiani, magari un altro poteva essere Mirante.

E Mirante l’ha preso la Roma. Come mai poi l’accantonamento di Sepe?
Sepe è un portiere che a 27 anni non è neanche tanto giovane e dopo 3 anni ha giocato poco o nulla ed ora ha tutto il diritto di chiedere di giocare. Credo che sarebbe un grosso rischio affidare un portiere giovane in età come Meret ad un portiere giovane in presenze come Sepe.