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VENERDÌ 20 APRILE 2018 - DAL WEB

DYBALA-INSIGNE, GENI CONTRO: JUVE-NAPOLI AI LORO PIEDI


Bianconeri e azzurri dipendono dai gemelli diversi


 
     
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A cura di: Redazione
Fonte: Gazzetta.it
A passi diversi verso l’atto finale. Con l’oro di Napoli che brilla e illumina quello che lo circonda. E la Joya d’Argentina un po’ intristita, che non ha fatto felice né se stesso né gli altri. Domenica sera chissà, ogni storia ha una sua trama. Juventus-Napoli da batticuore. E i loro dieci, di numero e di fatto, chiamati a illuminare la grande sfida. Paulo Dybala versus Lorenzo Insigne, chi accenderà la luce per lo scudetto? Se riavvolgiamo il nastro dall’inizio, Paulo il caldo è stato più psichedelico per la Juventus che «Lorenzito» per il Napoli. Se facciamo il riassunto dell’ultima puntata, non ci sono dubbi su chi sia più in forma.
 
STATI D’ANIMOA Crotone, Dybala in 87 minuti non ha fatto lo straccio di un tiro. Mai accaduto, in questo campionato. In bianconero era successo appena in altre sei occasioni, e la maggior parte delle volte aveva giocato più o meno una ventina di minuti. Peggiore in campo, 5 in pagella. Anche questo è un caso raro per lui. E la Juventus, guarda un po’, senza la luce del suo talento è stata fermata. Match point (o quasi) fallito. Al San Paolo Lorenzo Insigne ha segnato, giocato una gran partita e avviato la rimonta con l’Udinese. E ha riacceso il sogno di una squadra, una città, un popolo. La Juventus è tornata nei radar, lo scontro diretto è tornato ad avere un senso. Gli spettatori neutrali, in cerca di spettacolo ed emozioni da qualunque parte vengano, ringraziano. Insigne migliore in campo, voto 7,5. Ci ha messo pure il carattere. Applausi. Con questi stati d’animo Paulo e Lorenzo si avvicinano alla madre di tutte le partite. Il napoletano gasato come pochi, lo juventino mogio che rischia persino di star fuori. Ma ai super talenti non si rinuncia facilmente. I talenti vivono di luci intermittenti, tutto può cambiare in un secondo.
 
GENI DIVERSIDybala e Insigne sono dei dieci con variazione sul tema. L’argentino ha potuto indossare il numero, anzi si è deciso a indossarlo quando ha dimostrato di meritarselo. E’ più cacciatore che «assistente». Tra segnare e far segnare è più propenso alla prima soluzione. Un po’ come Baggio, tanto per fare paragoni di casa. Insigne, se vogliamo, è forse più 10 di Dybala. Ma è un dieci prestato alla fascia e alla tattica. Nel Napoli di Sarri ci sta da Dio, va a coprire persino. E poi scatena la fantasia. Il gol? Beh, con quello ha qualche problema in più. In questo campionato siamo a 8. Media di 0,25 a partita. Dybala quasi lo «triplica»: 21 reti, media di 0,75. Con quattro doppiette e tre triplette. Dybala che insegue il terzo scudetto e desidera il Mondiale, con le quotazioni che salgono per i dolori di Messi e Aguero. Ah già, Messi, Platini, Maradona... le eredità pesanti. Massimo Mauro, uno che di campioni se ne intende e che ha giocato e vinto sia con Le Roi che con il Pibe, ha detto: «Non è il caso di far paragoni, ma la suggestione è forte. Sono due indiscutibili talenti, in grado di far emozionare la gente. Le loro parabole ricordano quelle dei più illustri predecessori e hanno un modo di girare la caviglia quando tirano che è tipico dei grandi». Insigne porta il 24 sulle spalle, data di nascita di sua moglie: se l’è tatuato addosso, con il San Paolo a contorno. Il 10 no, la maglia è ritirata in onore di Diego che un giorno ha detto: «Quando Lorenzo supererà i miei 115 gol col Napoli, potrà indossarla». Ma se il napoletano Insigne regala il sogno scudetto a Napoli dopo Diego, i tifosi vorranno cucirgliela addosso.
 
CONFRONTI DIRETTIPaulo il caldo ha giocato 9 sfide contro il Napoli. Gli ha segnato 2 reti, tutte insieme, tutte su rigore, nella semifinale d’andata di Coppa Italia dell’anno scorso vinta 3-1. In campionato, è ancora a secco. Insigne ha sfidato la Juve in 12 partite. Lo scontro d’esordio, nel suo primo anno di Napoli 2012-2013, solo per 5 minuti. Anche lui ha bucato la Juventus due volte. Nel campionato 2015-16, all’andata al San Paolo: 2-1, ultima vittoria azzurra in campionato. E anche lui nella semifinale di Coppa Italia, al ritorno. Il «ciuccio» vinse 3-2 e, vista l’andata, non bastò per conquistare la finale.
 
EMOZIONI FORTIDomenica aggiungeranno una casella alla voce «sfida con la rivale numero uno». Sarà la casella più importante di tutte. Punti persi, riguadagnati, allunghi, frenate, tutti protesi verso l’atto finale. Mancano ancora 5 giornate alla fine dell’avventura. Ma se il Napoli perde la grande sfida, l’avventura è finita. La bellezza e la forza a confronto. È sempre stato così dall’inizio. Con la bellezza che era anche sinonimo di forza. E la forza che si è tramutata spesso in bellezza. Juventus-Napoli è il meglio che c’è, chiaro come il sole. Con l’integralista Sarri e l’alchimista Allegri al comando. Higuain scalda i tacchetti per affondare ancora una volta la sua ex squadra, Koulibaly e Albiol proveranno a fermarlo. Callejon e Mertens cercheranno il taglio vincente, Chiellini e compagnia sono pronti a sbarrare loro la strada. E poi flash Douglas Costa, Marekiaro Hamisk, Cuadrado e Zielinski. Che meravigliosi interpreti. E infine ci sono loro, i gemelli diversi, i piccoli fenomeni deputati ad accendere la luce. Visto il momento, tocca a Dybala riavvicinarsi all’interruttore. Dybala che non è stato protagonista nemmeno nella recita più bella della Juventus, quella contro il Real Madrid. Avrà voglia di riprendersi il suo ruolo da protagonista, avrà voglia di mostrarsi in eurovisione, dove anche un certo Sampaoli lo osserva, prima di decidere la lista mondiale dell’Argentina. Certe partite spostano giudizi e destini. Lo sa anche Insigne, che non è mai stato così vicino al sogno. Lui sembra già a un passo dall’interruttore, ma quel fortino chiamato Allianz Stadium potrebbe «nasconderglielo». Ancora una manciata di ore e si saprà chi accenderà la luce. E come andrà a finire.