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MARTEDÌ 14 MAGGIO 2019 - SERIE A

DE ROSSI-ROMA, È ADDIO: “NON HO CERCATO ALTRE SQUADRE, MA VOGLIO ANCORA GIOCARE: MI SENTO ANCORA CALCIATORE”


Tra me e la società non c’è mai stato nessun colloquio, Monchi mi aveva rassicurato


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Corriere dello Sport

Dopo diciotto anni la Roma e Daniele De Rossi si diranno addio. A dare l'annuncio (shock) è il club giallorosso sui propri canali social: «Quasi 18 anni fa un giovanissimo Daniele De Rossi faceva il suo debutto con la Roma contro l’Anderlecht. Con il Parma, all’Olimpico, giocherà la sua ultima partita con la nostra maglia. Sarà la fine di un’era». Un tweet inaspettato per i tifosi giallorossi che stanno prendendo d'assalto social e radio per capire la motivazione della scelta del club e del giocatore. 

 

Le parole di Daniele De Rossi, il protagonista della sua ultima conferenza stampa da giocatore della Roma. Nella sala Champions di Trigoria presente tutta la squadra con una maglia speciale: De Rossi sulle spalle, e il simbolo dell'infinito al posto del consueto numero 16. Un addio alla Roma per volontà del club giallorosso che in questa stagione non ha mai contattato il capitano per parlare del futuro: 

«Il fatto che non mi sarebbe stato rinnovato il contratto mi è stato comunicato ieri, ma ho 36 anni e non sono scemo - le parole di De Rossi -. Ho vissuto nel mondo del calcio: se nessuno ti chiama per ipotizzare il contratto la direzione è quella. Non c’è stato un colloquio, ne avevo parlato un paio di volte con Monchi e mi aveva rassicurato. Io la sensazione ce l’ho sempre avuta. L’ultima volta ho firmato due anni di contratto il giorno dopo che ha smesso Francesco. Io ho sempre parlato poco perché non c’era niente da dire e non volevo creare rumore che potesse distrarre la squadra e tutti quanti. Io ringrazio Guido (Fienga, ndr) per l’offerta e per come mi ha trattato in questi mesi. Voglio ringraziare anche Massara. C’è grande stima reciproca e la sensazione era che potevamo andare avanti da calciatore. Si decidono globalmente, la società è divisa in più parti. Vanno accettate perché io da Roma non posso uscire diversamente da così. Non ho cercato altre squadre, fino a Genova ero convinto della Champions e non volevo distrarre qualcuno. Mi sono arrivati 500 messaggi, non ho visto se ci sono offerte (ride, ndr). Mi sento ancora calciatore ed ho voglia di continuare, mi farei un torto se smettessi ora».

Il club giallorosso vorrebbe De Rossi come dirigente («Già lo è nello spogliatoio», le parole di Fienga), la replica del centrocampista è serena ma anche decisa: 

«Io voglio giocare, il distacco ci sta, un minimo di differenze di vedute ci sta. Non ho rancore nei confronti di nessuno, parlerò col presidente un giorno e con Franco Baldini, non ho problemi. Mi immaginavo zoppo con i cerotti e loro che mi chiedevano di continuare, non è andata così, ma devo accettarlo e vado avanti. Io bravo dirigente? Se fossi stato dall'altra parte ad un giocatore come me l’avrei rinnovato il contratto, potevo dare a livello tecnico, quando ho giocato ho fatto bene, nello spogliatoio risolvo problemi. Se fossi un bravo dirigente mi sarei rinnovato, lo metti in preventivo però, non puoi farci nulla».