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VENERDÌ 14 OTTOBRE 2016 - REDAZIONALE

DE LAURENTIIS E NAPOLI: È SCOPPIATA LA PACE?


Le parole del presidente sembrano il viatico di una fase di confronto autentico con città, tifoseria e media


 
     
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A cura di: Gennaro De Lena
Fonte: Napolicalcionews.it

Un De Laurentiis nuovo quello ascoltato in conferenza stampa questo pomeriggio a Castelvolturno in occasione della presentazione del “Natale azzurro” del Trentino Marketing. Nuovo non tanto nelle tesi e nelle relative argomentazioni, ma nei toni e nell’atteggiamento conciliatori nei confronti di ambiente ed addetti ai lavori mai visti fino ad oggi se non nelle prime stagioni della sua era alla guida della società azzurra. Parla di amore per il Napoli, per i colori azzurri, per città e tifoseria, addirittura di grande rispetto, questa volta senza ironizzare, nei confronti della troppo spesso da lui vituperata categoria dei media. Probabile che il muro contro muro degli ultimi mesi tra società e ambiente ed il nervosismo tra le parti accentuatosi fino a divenire tensione costante, abbiano suggerito al patron azzurro un indirizzo comunicativo maggiormente incline al confronto e disponibile alla condivisione di strategie e pensieri. De Laurentiis è tornato ancora una volta su temi spinosi quali storia del club pre e post fallimento, successi sportivi, competitività economica, senso di appartenenza. L’ha fatto con la solita, pirotecnica, verve ma alleggerita, questa volta, da quella fastidiosa autocelebrazione dei propri meriti che in molte altre occasioni aveva finito per irritare tifosi e giornalisti allontanando di fatto le parti. Sia chiaro, il presidente non è stato mai parco nel suo effluvio di parole, ora come in passato, ma un complessivo sapore di riappacificazione è emerso dai suoi passaggi nell’incontro con la stampa di oggi pomeriggio. Nel merito ha continuato a sostenere tutte le tesi a lui care, l’inutilità di una vittoria sportiva se incapaci di dare continuità al progetto, il confine netto tra il Napoli fino al 2004 e quello degli ultimi 12 anni, passando per la differenza di “fuoco” economico tra Juventus e Napoli, fino ad arrivare alla questione stadio confermando ancora una volta la sua totale estraneità ai fatti. Tutto questo però rimarcando ad una ad una le ragioni che in questi anni l’hanno spinto a compiere delle scelte talvolta impopolari, non tanto per i risultati quanto per le modalità con le quali sono state imposte alla tifoseria, alla città ed alla stampa. Ha rischiato di scadere nel paternalismo ma proprio la riconferma delle sue argomentazioni difese con forza priva, questa volta, di arroganza e sprezzo, ha fugato questo pericolo regalando al tutto il sapore dell’autenticità. Questo non significa che quanto sostenuto da Aurelio De Laurentiis di colpo vada accettato sic et simpliceter senza sollevare obiezioni, quelle restano tutte ed anzi vanno sostenute con forza pari alla sicurezza ostentata dal presidente nel difendere le sue scelte, ma il terreno della disputa potrebbe finalmente essere di confronto e non più di scontro. La sua stessa ammissione di voler tornare al San Paolo perché invitato dal suo mister, per amore nei confronti dello stesso tecnico azzurro, della città, dei napoletani, dei colori del club, potrebbe rappresentare l’inizio di una fase nuova di comunicazione e confronto tra la dirigenza azzurra e l’ambiente circostante nel tentativo di rimuovere finalmente quella cappa mefitica che ormai da troppo tempo avvelena l’ambiente azzurro. La sensazione è che siano stati lanciati dei messaggi chiari in direzione di una unità di intenti in passato sbandierata strumentalmente, questa volta apparsa reale obiettivo di Aurelio De Laurentiis. Nel frattempo ritornerà allo stadio e questa è già una notizia, che poi dichiari amore nei confronti di tutta la città, dei tifosi azzurri e della storia del club è assoluta novità, che lo faccia con partecipazione e umiltà è ottimisticamente dirompente per quello che potrà essere l’immediato futuro dei rapporti tra il Napoli e la sua gente.