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LUNEDÌ 10 AGOSTO 2020 - STAMPA

COVID 19 - IL FUENLABRADA E LA CURA EFFICACE CONTRO IL CORONAVIRUS A BASE DI ELEMENTI TUTTI NATURALI


Il trattamento è al vaglio da mesi; l'azienda produttrice collaborerà ancora con alcuni club di calcio nel mondo


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: La Repubblica

Un nuovo trattamento di prevenzione contro il coronavirus, in grado di fare scomparire i sintomi della malattia in poche ore, tra le 48 e le 72, e di negativizzare in pochi giorni i pazienti risultati positivi. Sostiene di averlo trovato una squadra spagnola di Segunda Division, il Fuenlabrada. Una tesi che finora però non è sostenuta da uno studio scientifico registrato. Secondo gli sportivi la prova dell’efficacia dell’Immunoformula e dell’ImmunoTF, nome del composto brevettato dalla multinazionale Fagron, sarebbe infatti dimostrato - dopo una serie di test su pazienti di varie età e con quadri clinici diversi - dalla sperimentazione compiuta negli scorsi giorni sulla squadra madrilena della Serie B di Spagna, colpita da ben 28 casi di coronavirus alla vigilia della trasferta di La Coruña per la partita dell’ultima giornata di campionato col Deportivo. Si sarebbe dovuta giocare lo scorso 20 luglio e che era stata di conseguenza rinviata.

I calciatori positivi

Dal 26 luglio i positivi sono stati sottoposti al trattamento: la sintomatologia sarebbe scomparsa tra le 48 e le 72 ore dall’inizio del trattamento e 10 giorni dopo si sarebbe già negativizzato il primo tesserato positivo del Fuenlabrada. Secondo questa tesi, la potenziale scoperta medica sposterebbe adesso la discussione dal pallone a un altro piano: la possibilità di vincere la battaglia contro la pandemia, per di più con un trattamento dal costo basso, dai 40 ai 200 euro a seconda della carica virale del paziente. La vicenda sportiva è resa ulteriormente attuale dal fatto che proprio in queste ore la Champions League sta tremando per i due casi di positività al coronavirus nell’Atletico Madrid, che giovedì prossimo 13 agosto dovrebbe giocare il suo quarto di finale a Lisbona contro il Lipsia.                                                                 
                     
La sperimentazione della cura è in corso da mesi, ma l’accelerazione mediatica è arrivata dal calcio e dallo scabroso caso del Fuenlabrada, in corsa per la promozione nella Primera Division, la serie A spagnola: avrebbe avuto accesso ai play-off, se avesse sconfitto in trasferta il Deportivo La Coruña, nobile decaduta (nel 2000 vinse la Liga davanti al Barcellona e nel 2004, dopo la clamorosa rimonta contro il Milan nei quarti di finale, fu eliminato nella semifinale di Champions League dal Porto di Mourinho futuro campione), in lotta per non retrocedere in terza serie. L’importanza della partita ha causato polemiche a non finire: il Fuenlabrada, nel cui direttivo figura il figlio di Javier Tebas, potente presidente della Liga, è stato accusato di avere affrontato la trasferta pur essendo a conoscenza della positività di alcuni giocatori e di avere messo a rischio la salute degli avversari e dello staff arbitrale. La tesi difensiva del club partiva dall’assoluta buona fede e dal conseguente diritto di giocare la partita, quando i calciatori e i membri dello staff, rimasti per qualche giorno in quarantena in Galizia, fossero diventati negativi al tampone.

La partita si è poi ugualmente giocata il 7 agosto. La vittoria del Deportivo (2-1 in rimonta nel finale) non gli ha comunque evitato la retrocessione. Invece il Fuenlabrada, che si è presentato allo stadio Riazor senza allenamenti, con solo 7 calciatori professionisti, 6 giocatori delle giovanili e appena 2 riserve in panchina, ha perso per un rigore al Var all’ultimo minuto di recupero la partita e le speranze di essere promosso nella Liga. Ma spera di avere contribuito a una vittoria più importante: quella contro il coronavirus. 

Il test sui calciatori                                                 

Il comunicato ufficiale, appena diffuso dalla Fagron e anticipato dal Mundo Deportivo, rivela che l’azienda, in coordinamento col medico del Fuenlabrada, José Manuel Blanco, "ha somministrato a ogni tesserato della squadra l’ImmunoFormula, una combinazione di fattori di trasferimento immunitario, Miodesin, un complesso di fitofarmaci di origine naturale, nutraceutici e ingredienti farmacologici, come zinco, lievito di selenio, vitamina D o polvere di 'SiliciuMax'". Il testo sottolinea che il trattamento ai 28 tesserati era ostacolato dai tempi ristretti e dalla virulenza della carica virale, "ma ha aiutato clinicamente i calciatori colpiti e ha permesso di proteggere gli altri da un possibile contagio, regolando il sistema immunitario, a conferma del fatto che una delle basi del trattamento è appunto la prevenzione".

Nella prossima stagione Fagron ha annunciato che proseguirà nel calcio professionistico l’accordo di collaborazione col Fuenlabrada, oltre a proseguire la prevenzione con l’Anderlecht (Belgio) e con Flamengo e Corinthians; in Brasile. Per lo sport mondiale, messo all’angolo negli ultimi mesi dal Covid 19, la scoperta è da verificare, anche perché, non trattandosi di un farmaco, non configurerebbe il rischio di doping.

La terapia

Un’équipe di ricerca della multinazionale  ha identificato una serie di agenti, di origine anche vegetale, che avrebbero un ruolo preventivo e coadiuvante della sintomatologia associata al Covid 19. Tra gli ingredienti della ricetta ci sono componenti animali e vegetali. "Immuno TF è composto esclusivamente da fattori di trasferimento che sono parte del sistema immunitario e che agiscono come un tipo unico di messaggero utilizzato nella comunicazione da cellula a cellula: modula il sistema immunitario, stimolandolo contro le minacce di microorganismi invasori o cellule tumorali ed evitando nello stesso tempo l’iper-reattività immune o le reazioni autoimmuni. Miodesin è invece un complesso di fitofarmaci, derivati dalle piante: l’Uncaria tormentosa, l’Endopleura uchi e l’Haematococcus pluvialis”.  La prima è una pianta originaria del Sudamerica e in particolare del Perù, la seconda una pianta di origine amazzonica, la terza una microalga.                     
 
Encyclopedia.pub, base di dati scientifici che raccoglie gli studi più recenti, ha pubblicato i risultati della prescrizione dell’ImmunoFormula nei pazienti con Covid 19. La domanda è: “Potrebbe la somministrazione di un composto di ingredienti farmaceutici (ImmunoFormula) dare benefici nella cura dei pazienti con malattie da Covid 19?”.  Nello studio spagnolo si osserva come i primi quattro pazienti sotto osservazione abbiano mostrato miglioramenti nei sintomi generali dopo l’uso dell’ImmunoFormula e una diminuzione dei tempi di recupero. Ma è ancora presto per dare certezze ed essere sicuri che si tratti di un trattamento sicuro ed efficace. Anche perché in questi mesi diversi test su possibili terapie contro il coronavirus sono stati smentitiu da sperimentazioni successive.                                              
 
La Fagron è una multinazionale, compagnia farmaceutica globale quotata in borsa e con sede legale in Belgio, a Waregem. Nelle 45 pagine della brochure scientifica diffusa dalla Fagron spagnola si descrive l’ImmunoFormula come “un integratore alimentare ottenuto attraverso uno specifico processo tecnologico e costituito da frazioni di oligo e polipeptidi di milza suina, comunemente chiamati Transfer Factors (FT) a causa della loro attività biologica sulla regolazione del sistema immunitario". E si spiega cnora che: " L’ImmunoFormula è stata realizzata come coadiuvante della regolazione del sistema immunitario, della prevenzione dell’ingresso del virus nelle cellule, della diminuzione del tasso di replica del virus, del controllo dell’iperinfiammazione, della riduzione dello stress ossidativo e della possibile protezione della barriera endoteliale”. Ma tocca ora alla comunità scientifica mondiale deidere se promuovere o meno questa terapia.