Non è un momento facile per il Napoli. Non bastavano le difficoltà nel convincere diversi calciatori a vestirsi d’azzurro (Klaassen, Vrsaljko, Zielinski); non bastavano le polemiche sollevate da Koulibaly per avere un aumento d’ingaggio. La bomba Higuain ha creato attorno al club un caos enorme, di cui si interessano i media di tutta Europa: una bufera assolutamente ingiusta se consideriamo questa società un modello, come merita.
Higuain, probabilmente, si aspettava che - alla luce dei suoi 36 gol in campionato - qualche ricco club europeo si presentasse dal Napoli intenzionato a pagare i 94 milioni e passa della clausola e a ricoprire d'oro il centravanti. Non è accaduto e allora, con la clausola in scadenza il 30 giugno, è arrivata la sparata del fratello Nicolas, evidentemente già d’accordo con una società disposta sì a investire su Gonzalo, ma non una cifra così elevata: l’Atletico Madrid, diremmo. Le parole, però, sono state davvero sgradevoli, quasi inaccettabili, perché tese a svilire l’immagine del Napoli in tutto il mondo: certo adesso sarà ancora più difficile convincere un campione a indossare la maglia azzurra.
Higuain non ha solo pensato ai propri interessi: ha fatto male al Napoli. Il quale, come dicevamo, è invece una società modello: bilancio in ordine, qualche trofeo vinto negli ultimi anni, diversi campioni in organico, principale rivale della Juve nella corsa allo scudetto, qualificato per la prossima Champions. De Laurentiis ha certamente dei difetti, sicuramente in qualche occasione ha sbagliato valutazioni e comportamenti, ma il suo lavoro per dare consistenza e credibilità al Napoli è stato straordinario. Higuain avrebbe dovuto curare il proprio conto in banca avendo maggiore rispetto nei confronti del Napoli, di Napoli, di De Laurentiis e di tutti quei tifosi che lo hanno eletto re.