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SABATO 25 MAGGIO 2019 - CONFERENZA STAMPA

BOLOGNA, MIHAJLOVIC IN CONFERENZA: “CI ABBIAMO SEMPRE CREDUTO, ABBIAMO OSATO, RISCHIANDO MA VINCENDO”


Il tecnico felsineo ha parlato in conferenza stampa


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews

Sinisa Mihajlovic ha tenuto la sua conferenza stampa postgara dopo Bologna-Napoli. Le sue parole sono state trasmesse da TV Luna.

Mie scelte?
Ho detto e ripetuto che la salvezza era già un mezzo miracolo, il decimo posto, sperando in Atalanta e Milan sarebbe un capolavoro che nessuno si aspettava fino a gennaio quando eravamo con un piede e tre quarti in Serie B. Si pensava alla salvezza, immaginavo di essere invischiati fino alla fine invece abbiamo giocato con gran grinta fino alla fine e questo è merito dei ragazzi. Mi fa piacere per il pubblico che da tempo voleva che rimanessi, per me è una grande soddisfazione: domani incontro il presidente e vediamo le proposte e i programmi con calma. Non credo si deciderà tutto domani, ho saldato un debito, dopo dipende molto da società e programmi oltre che da me.

È stata una media punti da Europa, è un percorso per il prossimo anno?
Sono un allenatore ambizioso per cui mi sono bruciato una volta chiedendo a una squadra cosa volessero fare, mi avevano detto volevano lottare per Europa e invece non era così… Uno degli obiettivi per farmi rimanere è una squadra allestita per l’Europa. Altrimenti non mi piace, non perdo tempo e resto con la famiglia.

Non ha partecipato al giro finale, perché?
Anche quando ero giocatore non andavo: non mi piace, in più il merito era dei ragazzi, ho festeggiato, mi hanno fatto la doccia con due bottiglie di champagne.

Si può lavorare anche con due direttori sportivi?
Si può far tutto quando si sa cosa fare e ci si prende le responsabilità.

Parlerete di questo domani?
Non so, parleremo dei progetti, sinceramente non mi cambia nulla, ho avuto un ottimo rapporto con tutti, sono contento per Bigon che ha dimostrato di aver allestito una squadra per una tranquilla salvezza e i giocatori han dimostrato di non essere scarsi, poi i ragazzi hanno fuori tirato il meglio di loro stessi.

Meglio salutare o rischiare di restare?
Nella testa può esserci tutto, bisogna avere le idee chiare. Nel calcio non c’è riconoscenza, basta perdere due partite e non vali più nulla. Siamo legati ai risultato, ci vuole una squadra per gli obiettivi e gli obiettivi li scrive la società, poi ci si vede e si parla.

Si è dato una tempistica?
Mi chiedete cose a cui non so rispondere, domani parlo con la società, dopo avrò le idee più chiare, ora fare film è inutile, un passo alla volta.

Cosa le hanno detto le donne della sua famiglia? Un pensiero sull’Italia di Mancini.
Non ho sentito ancora le donne della mia famiglia. Loro si tengono fuori dal calcio, si interessano ma stanno in disparte, mia moglie è contenta ma non si immischia più di tanto. La Nazionale di Mancini sta facendo un ottimo lavoro e mette giovani come è giusto, la gente si appassiona, speriamo che raggiunga gli obiettivi.

Il segnale di due attaccanti ha sbloccato il secondo tempo?
Nel primo tempo loro meglio di noi, ma le nostre occasioni sono state più nitide. Ci aspettavamo la loro reazione anche se i loro gol sono venuti da azioni ballerine, ci abbiamo sempre creduto dobbiamo sempre osare per vincere anche correndo qualche rischio. Oggi mancavano tutti i nostri esterni ed eravamo in difficoltà, più altre assenze con poca scelta per infortuni. Abbiamo cercato di tirar fuori il massimo. I cambi sono stati obbligati ma ci hanno portato alla vittoria.

A Bologna si può vincere qualcosa con una squadra come questa?
Sì si può vincere con una società forte e un stadio sempre pieno. Il Napoli è forte e come le altre che lottano per qualcosa di più. Va alzata l’asticella ma anche quando investi non hai certezza di vincere, prendi l’Inter di Moratti ma quando i progetti sono ambiziosi in 4 anni si prova per andare in Europa o in Champions ma non è a breve termine.

Quanti giocatori mancano per andare in Europa con questa base?
So cosa manca ma non lo dico certo a voi.

Destro e Santander hanno le caratteristiche per giocare insieme dall’ inizio?
Penso di no.