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GIOVEDÌ 24 MAGGIO 2018 - INTERVISTE

BIRINDELLI: “L’ARRIVO DI ANCELOTTI A NAPOLI È POETICO”


“Quest'anno lo spogliatoio del Napoli era unito e tutti erano pronti a sacrificarsi per un unico obiettivo, sfumato solo per colpa della Juventus"


 
     
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A cura di: Maria Felicia Rosaria Del Pennino
Fonte: Rmc Sport

A RMC Sport è intervenuto Alessandro Birindelli, che alla Juventus è stato allenato proprio dal trainer italiano. Le sue asserzioni rilevate da napolicalcionews.it:

È stato allenato da Ancelotti, che ora andrà al Napoli. Sorpreso dalla decisione?

"Sì molto, sopratutto conoscendo il mister e le piazze dove ha allenato. Ha sempre avuto delle rose di altissimo livello. È come se avesse fatto una scommessa con le sue capacità. Il suo arrivo a Napoli è poetico: De Laurentis ha preso un grande uomo e una grande persona, oltre a un bravissimo allenatore. I due staranno allestendo una squadra molto competitiva, Ancelotti avrà avuto le garanzie tecniche. In attacco qualcosa faranno, c'è sì Milik, ma lui è abituato a giocare con le due punte".

Cambiano gli equilibri del campionato con Ancelotti?

"Non è mai semplice ricreare un gruppo. Quest'anno lo spogliatoio del Napoli era unito e tutti erano pronti a sacrificarsi per un unico obiettivo, sfumato solo per colpa della Juventus. Ancelotti è un grande colpo, ma in campo ci vanno i giocatori. Vedremo se verrà fatto il salto di qualità. Dal punto di vista tattico non credo smonti le certezze del Napoli, almeno inizialmente: a lui piace tenere il possesso palla, quindi non si discosterà tanto da ciò che ha proposto Sarri. Cambierà il modo di riconquistare palla, gli azzurri quest'anno la riconquistavano stando molto alti, lui preferisce farlo venti-trenta metri più indietro".

E il passato di Ancelotti alla Juventus:

"Ha ottenuto due secondi posti e per me ha fatto bene. In quegli anni la società bianconera doveva ancora crescere, lui ha subito questo biennio sfortunato negli investimenti. Non avevamo fenomeni come Del Piero, Zidane e Trezeguet, in più il livello del calcio italiano era altissimo. È andato contro tutto e tutti, dimostrando di saper lavorare molto bene".