A cura di: Maria Villani
Fonte: Napolicalcionews
L’Avv. Mattia Grassani, legale del Calcio Napoli, è intervenuto a Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli.
“Protocollo? Manca un ultimo muro da scavalcare, con le più recenti controproposte siamo a metà dell’ultimo muro e a sensazione siamo molto vicini, con le parti più concilianti e possibiliste della volta scorsa. Si tratta di integrazioni e modifiche di buon senso: la responsabilità del medico sociale, indipendentemente dalla retribuzione di un medico in A, non è questo che sposta, il precedente testo esponeva una figura con competenze mediche ma che non ha una supervisione e controllo dell’impianto di tutti i componenti. Sarebbe stato difficile trovare nella precedente stesura un medico capace di assumersi tali responsabilità civili e penali. Il datore di lavoro, il presidente, ha delle responsabilità, il medico ne ha delle altre, va trovato un perimetro più ristretto.
Questione contrattualistica (Callejon e Mertens): il differimento della stagione. Prima del 2 di agosto nessun club può far allenare il nuovo giocatore acquisito, occorre partire da questa base. Se la stagione sportiva impedisce vincoli prima del 2 di agosto, ora l’accordo riguarda l’adeguamento dei contratti che nominalmente scadono il 30 giugno devono andar di pari passo con la stagione sportiva. Ci sono criticità ma a fronte di un periodo di totale inattività di due mesi, non credo ci si rifiuti di fare tale adeguamento. Se la stagione terminasse davvero il 2 agosto, alla fine il saldo dare-avere è sempre a credito delle società. Il salto del 30 giugno è stato agevolato dal provvedimento straordinario di Gravina, se non ci fosse tale adeguamento nel periodo 30 giugno-2 agosto, i calciatori in scadenza cosa fanno? Non giocano? Non si allenano? Il tema è nel buonsenso e nella giurisdizione, ben strutturato per le società.
Serie C e ricorsi al CONI: si corre il rischio di un’estate avvelenata da ricorsi, vale anche per la Serie B, la delibera dell’assemblea della Lega Pro del 7 maggio dovrà essere portata in Consiglio Federale che può determinare organizzazione e format (Art 211 quater). Un quadro senza promozioni e retrocessioni equivarrebbe ad un corto circuito del sistema, le 9 società vincenti sul campo devono essere promosse in Serie C e la Serie C diventa a 69 squadre? La FIGC ha i poteri, credo il prossimo consiglio federale è il 20 maggio, in quella sede verrà affrontato anche il nodo Serie C”.
|