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SABATO 21 APRILE 2018 - INTERVISTE

AURELIO, L’AMICO-COLLEGA RACCONTA SARRI: “UN FINTO BURBERO, UN VERO SIMPATICO”


Quando venne a lavorare da noi non aveva molta esperienza, ma nel giro di un anno aveva ottenuto più risultati di tutti


 
     
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A cura di: Maria Villani
Fonte: Il Mattino

Una vita passata tra carte ad una scrivania, poi la scelta di passare definitivamente dagli uffici al campo. Anzi, alla panchina. La storia di Maurizio Sarri la conosciamo ormai tutti, la prima vita da bancario in Toscana dell'allenatore azzurro, poi la scalata da allenatore dalle provinciali fino al Napoli in Champions e alla lotta scudetto. A raccontarlo, ai microfoni di SKY, ci ha pensato anche Aurelio, oggi direttore di quella banca, ex collega e amico di Sarri.

«Oggi lo vedete con la tuta, ma quando lavorava con voi vestiva sempre tutto di nero in maniera impeccabile. Entrò in banca lavorando all'ufficio estero, non aveva tanta esperienza, ma già alla fine del primo anno raccolse più risultati di tutti», il racconto. «Sembra un burbero, ma è molto simpatico e questo con i clienti faceva la differenza. Al primo colloquio che avemmo fumava così tanto che non lo vedevo più».

Poi la telefonata, perché Aurelio e Maurizio non sono ormai colleghi da molti anni ma si sentono regolarmente prima delle partite. Un po' rito scaramantico, un po' mossa per stemperare la tensione accumulata durante la settimana. «Sono venuti a chiedermi di te, gli ho detto che come bancario eri meglio che da allenatore», scherza il direttore. «Gli ho confessato anche che quando smetti di allenare torni qui con me», «Si, ma senza lavorare», ribatte un divertito Sarri dall'altra parte della cornetta.