A cura di: Myriam Novità
Fonte: corrieredellosport.it
Ciak, si vira, e si entra in quel mondo mica poi tanto immaginifico che appartiene a chiunque, anche a un «padrino» del calcio (non il boss, ma il padrone) che ne ha viste tante e altrettante ne insegue, quando il pallone rotola a bordo campo, dove poi c’è la vita che può essere da «Toro scatenato» o da «Cacciatore», basta scegliersi il ruolo che fa per sé, e che introduce in una sfera quasi intimistica svelata a "Il Napolista" in cui l’Ancelotti del Terzo Millennio emerge nel proprio (inevitabile) mutamento caratteriale.
«Sono cambiato, perché mi ritrovo meno rigido che in passato e quindi assai più elastico. Resto legato a certi principi - l’organizzazione della squadra, il movimento senza palla, la velocità della manovra - però ne accetto l’applicazione. Ma siamo in fase di evoluzione, basterà riflettere su come sia diverso oggi il ruolo del portiere che ora è maggiormente integrato tanto da essere uno dei calciatori che tocca più palloni. Vedrete che cambieranno il regolamento, vietando il passaggio all’estremo difensore».
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