"A Dimaro ci siamo trovati bene, le strutture sono ottime. L’unico inconveniente era il terreno di gioco, allenandoci tutti i giorni non potevamo sapere se avrebbe retto. La durata del ritiro ? Non so che tipo di benefici possa dare, ma siamo tornati ai vecchi ritiri: prima lavoro aerobico, poi di forza. Secondo me tre settimane sono poche, ne servirebbero almeno cinque: tre per la preparazione fisica e due per le amichevoli. Addirittura prima ne occorrevano 7 ! Parlandoci chiaro, più il ritiro è lungo e meglio si può preparare la squadra al campionato riducendo anche il rischio di infortuni. Gestione dei calciatori ? Facile, cantiamo, mangiamo e giochiamo a carte”.
Sul proseguo della stagione: “Non manca molto alla fine del campionato e ho detto ai giocatori di affrontare le partite con serenità. Ci possiamo ancora togliere qualche soddisfazione, tutto è ancora in ballo. C’è amarezza per la eliminazione dalla Coppa Italia ma abbiamo saputo reagire. La squadra sta bene, adesso comincia L’Europa League che è un obiettivo stagionale”.