A cura di: Redazione
Fonte: Repubblica.it
Il trucco c’è, ma non si vede (almeno a prima vista...) ed è soprattutto assolutamente legittimo: anche se da Torino hanno già fatto sapere in maniera ufficiosa di essere alquanto infuriati. La promozione “paghi uno e prendi due”, con cui il Napoli aveva chiamato a raccolta i suoi tifosi e si sta garantendo il doppio pienone al San Paolo per le sfide del 2 e 5 aprile contro la Juventus, avrà difatti pure un beffardo e inevitabile effetto collaterale: a cui è molto improbabile che un grande stratega dei conti come Aurelio De Laurentiis non abbia pensato, prima di dettare il listino prezzi ai suoi più stretti collaboratori.
I biglietti per la sfida di campionato, il cui incasso spetta di diritto e per intero alla squadra di casa, sono infatti teoricamente abbastanza costosi: 45 euro per le curve, 60 per i Distinti, 70 per la Nisida, 90 per la Posillipo e 110 per la Tribuna d’onore. La spesa diventa però più sostenibile per i tifosi del Napoli grazie ai saldi (dai 5 euro per i posti più popolari ai 12 per quelli Vip) che agevolano chi acquista pure il tagliando per la rivincita di tre giorni dopo: a prezzi nella sostanza quasi stracciati, per una sfida tanto attesa e importante. Tutto molto bello, insomma: se visto nell’ottica di un premio fedeltà: che i sostenitori azzurri certamente meritano. A pagarlo non sarà De Laurentiis, però: bensì (ed è qui il paradossale inghippo) proprio la Juve.
A differenza di quanto accade nelle gare di serie A, difatti, le entrate al botteghino delle gare di Coppa Italia vengono equamente spartite tra le due società: 50 per 100 a testa. Ma stavolta la fetta di torta destinata agli ospiti sarà extra light: da sciopero della fame o dieta ferrea. Molto molto inferiore rispetto al milione netto che i bianconeri furono costretti dal regolamento a dividere fifty fifty con ADL un mese fa a Torino, per il match di andata.
La semifinale di ritorno della Coppa Italia, prezzi alla mano, frutterà invece non più di 300 mila euro: metà alla Juventus e metà al Napoli, che però potrà rifarsi abbondantemente con il maxi incasso della sfida di campionato del 2 aprile, destinato a finire al contrario per intero nelle tasche del club azzurro. Il costo molto più alto dei biglietti, che stanno andando a ruba anche grazie all’astuta “promozione” studiata da De Laurentiis, permettono infatti fin d’ora al cassiere del San Paolo di ipotecare entrate al botteghino per circa 3.5 milioni: nuovo record stagionale, ovviamente: escludendo la storica sfida di Champions League con il Real.
Dalla doppia sfida con il Napoli, invece, la Juve ricaverà sollo briciole. E senza neanche potersi lamentare ufficialmente. Le tariffe delle partite di Coppa Italia li decide infatti a sua assoluta discrezione il club ospitante e i bianconeri (dopo aver puntato a loro volta sui saldi negli ottavi contro l’Atalanta) non avevano ovviamente contattato gli azzurri per concordare il listino prezzi della gara d’andata. De Laurentiis aveva dunque mano libera e ne ha approfittato, con la sua solita sagacia imprenditoriale. Non è dato sapere, invece, se la lucrosa e anche un po’ dispettosa idea gli sia venuta in mente ripensando ai torti arbitrali subiti lo scorso 28 febbraio allo Stadium di Torino, nell’ultimo incrocio al veleno tra le due squadre. In questo caso, infatti, i malpensanti potrebbero cavalcare pure la teoria di una ripicca: sotto forma di “risarcimento danni”, per i rigori contro e quello negato a Albiol.
Ma è sul campo che il Napoli proverà a prendersi la sua vera rivincita. Da Bratislava, dopo aver vinto per la sesta volta il premio di miglior giocatore slovacco, arriva la sfida di Hamsik. «Il mio futuro è azzurro; vinco lo scudetto e poi vado in pensione». Next stop la Juve, in un San Paolo da record che sarà quasi sicuramente anche vietato ai tifosi ospiti.
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