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LUNEDÌ 27 LUGLIO 2020 - ESCLUSIVE

BUCCHI: “IN QUESTO NAPOLI, GATTUSO HA GRANDI MERITI. BENEVENTO? CAMBIEREI SOLO QUEI 5 MINUTI CONTRO IL CITTADELLA”


In esclusiva, Napolicalcionews ha raggiunto l’ex allenatore del Benevento, e attaccante del Napoli, Cristian Bucchi


 
     
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A cura di: Claudio Donato
Fonte: napolicalcionews

Con Bucchi  abbiamo analizzato il campionato del Napoli e l’importante contributo che il tecnico Gattuso ha dato agli azzurri. Cristian ha anche dato il suo giudizio sul torneo cadetto disputato dal Benevento.

Cristian, un tuo giudizio sul Napoli di Gattuso. Cosa ha dato il tecnico calabrese a questa squadra e come giudichi le ultime prestazioni che hanno fatto storcere il muso a diverse persone?

"Gattuso ha il merito di aver ricompattato l’ambiente partenopeo. A questa squadra ha portato una grandissima umiltà. Oltre alla qualità, vedo anche molta determinazione. E’ una squadra che non disdegna di difendersi in 11 al limite dell’area. Le ultime prestazioni sono il frutto di un aspetto fisiologico. Alcuni infortuni in attacco e il fatto di non avere a disposizione Milik e Llorente con una certa frequenza, sono cose che hanno influito. Giocare ogni tre giorni non è facile e, inevitabilmente, con la mente sei proiettato alla partita con il Barcellona. Tutti, però, devono restare tranquilli. Io non mi preoccuperei più di tanto”.

L’arrivo di Lozano, accolto con entusiasmo, è tra gli acquisti più criticati. Come giudichi il messicano e se lo riconfermeresti il prossimo anno?

“A mio avviso, Lozano è un ottimo calciatore. Bisogna guardare il contesto in cui si trova. Arrivare a Napoli e  trovare calciatori come Insigne, Mertens e Callejon, per quanto possa essere forte, non è facile. Non dimentichiamo che, a mio avviso, quello di Lozano è stato un acquisto funzionale all’idea di gioco che aveva Ancelotti. Le qualità del giocatore non vanno messe in discussione. Semmai, bisogna capire se Gattuso lo vede nella sua idea di gioco. Leggo dell’arrivo di Boga. Se arrivasse sarebbe un calciatore che toglierebbe ancora più spazio al messicano”.

Restando in tema di attaccanti, si attende soltanto l’annuncio di Osimhen. Come vedi l’arrivo del nigeriano?

“Stiamo parlano di un calciatore giovane e di grandi qualità. Arriva in una piazza importante come quella di Napoli. Ha le caratteristiche giuste per fare bene. Rispetto a Mertens e Milik è un calciatore che può dare tantissimo nella fase di ripartenza. Si sposa bene con il gioco di Gattuso. Per me può giocare sia da prima che da seconda punta”.

Con la testa si vola al match di Champions League contro il Barcellona. Quante possibilità di passare il turno credi che abbia il Napoli?

“Sulla carta il Barcellona è superiore. Il risultato della gara di andata è un punto a suo favore. In una gara unica, però, può accadere di tutto. Il Napoli deve realizzare almeno un gol. Non deve mostrare il fianco agli avversari e deve essere pronto a ripartire velocemente quando si presenterà l’occasione giusta”.

Veretout e Under per sostituire Allan e Callejon in partenza. Come giudichi l’arrivo di questi calciatori nel caso in cui dovessero arrivare?

"Allan e Callejon sono calciatori importantissimi. Lo spagnolo è stato uno degli esterni più efficaci negli ultimi anni. Allan, la scorsa estate, era uno dei centrocampisti più richiesti. Veretout e Under sono due calciatori forti. Se dovessero arrivare sarebbero utilissimi”.

La Juve ha vinto il suo nono scudetto consecutivo. In questi ultimi anni è stato il campionato più altalenate dei bianconeri. Mai come quest’anno gli altri club potevano approfittarne. E’ mancata, forse, la continuità di chi inseguiva?

“La Juventus è abituata a giocare tante gare ravvicinate, a gestire lo stress e la pressione. Il lockdown ha favorito chi, come la Juve, ha una rosa ampia e di qualità per sostenere tante gare ravvicinate”.

Un passaggio sul campionato vinto dal Benevento. La serie B è stato sempre un torneo difficile, logorante e strano. La dimostrazione sta nella posizione di classifica del Chievo, soprattutto se guardiamo le ambizioni del club clivense. Qual è il tuo giudizio?

Che il Benevento fosse tra le favorite non vi erano dubbi. Nessuno, però, poteva pensare a un tipo di campionato come quello che ha disputato la Strega. E’ avvenuto qualcosa di irripetibile. In tutto questo ci sono grandi meriti dell’allenatore e del direttore sportivo Foggia, bravo nel migliorare un oorganico già forte, con l’arrivo di pedine come Schiattarella, Hetemaj, Kragl, Sau e Barba. Sono quelle annate dove tutto va ad incastrarsi nella giusta maniera. Benevento meritava di tornare in serie A. La serie B è un campionato logorante, dove tutte le squadre hanno vissuto il loro momento difficile. Cito l’esempio di Crotone, Frosinone e Spezia. Bisogna avere la forza di dare fiducia all’allenatore e continuare a lavorare. I valori, a lungo termine, vengono fuori”.

La serie A è un torneo molto diverso rispetto alla B. Si attendono i primi colpi: a parte la situazione Remy, ancora legata a qualche flebile speranza di tesseramento, si attende l’annuncio di Glik. Guardando la  buona base che ha a disposizione il Benevento, cosa serve per  salvarsi?

Foggia è giovane ma già abbastanza navigato per capire che la serie A è una categoria che non ti lascia scampo. Il Benevento ha toccato con mano certe situazioni. C’è già un gruppo solido. Arrivi come potrebbero essere quelli di Glik o Gervinho, darebbero alla squadra grande spessore, sia dal punto di vista tecnico che della personalità. Sono elementi che possono portare questo gruppo a conquistare una salvezza tranquilla per poi alzare l’asticella un po’ alla volta”.

Cristian, della tua esperienza sannita cambieresti qualcosa se potessi tornare indietro?

“No, tranne quei cinque minuti maledetti contro il Cittadella. Nonostante le tante difficoltà dovute agli infortuni di Antei e Tuia, che non sono stati quasi mai a disposizione, all’annata difficile di Maggio e all’inserimento di alcuni calciatori, non solo siamo arrivati terzi, ma avevamo una condizione psico-fisica eccezionale nella gara playoff contro il Cittadella. Cambierei quei 5 minuti maledetti che, alla fine del primo tempo, con l’infortunio di Montipò e l’autogol di Viola, incisero moltissimo su quella gara. Da allenatore onesto, però, per 5 minuti non posso buttare all’aria una stagione intera. Nella mia valutazione, al netto di tutte le difficoltà vissute, credo sia stato un campionato importantissimo”.